Alta statura sinonimo di potere e supremazia?
Niente di più sbagliato.
La lista degli uomini bassi nella Storia è lunghissima e comprende politici, musicisti, artisti, guerrieri e capi carismatici tutti accomunati da un’altezza non troppo elevata, quando non addirittura piccola, che però non si è mai rivelata un ostacolo per le loro ambizioni e non ha mai costituito un intralcio ai loro interessi, fossero essi di natura diplomatica, economica o amorosa.
Napoleone Bonaparte, con i suoi scarsi 1,55 centimetri, è divenuto un po’ il simbolo degli uomini piccoli e capaci, né il fisico brevilineo gli impedì di ottenere i favori di donne bellissime, a cominciare dalla moglie Giuseppina, disperata e inconsolabile dopo l’abbandono da parte del fedifrago e ambiziosissimo consorte.
Una grave disfunzione renale impedì a Wolfang Amadeus Mozart di crescere e svilupparsi in modo sano e armonioso: il genio della musica si fermò a 1,52 centimetri, ma possiamo essere certi che nessuno se ne accorgesse quando faceva vibrare col tocco delle dita le corde di un violino.
Era davvero piccolo Attila, re degli Unni: l’uomo che terrorizzò Roma mettendola a ferro e fuoco e minandone la stabilità politica e sociale, non raggiungeva il metro e mezzo di statura, ma questo non gli impediva di guidare in modo spregiudicato e sprezzante del pericolo schiere di uomini forti e coraggiosi.
Il più basso di tutti?
Benito Juarez, eroe nazionale del Messico, di cui fu Presidente fino al 1872: altezza 1,37 centimetri.
Non raggiungeva il metro e sessanta il re di Francia Luigi XVI, mentre Gandhi, tra i simboli più elevati del ‘900, lo sfiorava appena.
Più alti, ma non certo Watussi, due politici di idee opposte: Benito Mussolini, 1,68 centimetri appena, e Stalin, 1,65 centimetri.
Gabriele D’Annunzio, che oltre ad essere uno dei più grandi artisti e letterati italiani del XX secolo è rimasto celebre anche per il numero impressionante di amanti e di donne cadute in deliquio ai suoi piedi, si aggirava intorno al metro e sessanta, e si trovò spesso al fianco una compagna più alta di lui.
Il re d’Italia Vittorio Emanuele III si crucciava della propria bassa statura, intorno ai centocinquanta centimetri, caso raro tra i Savoia, notoriamente alti e slanciati.
E cosa dire di Giacomo Leopardi, poeta eccelso e uomo di straordinario valore intellettuale e umano? Il suo corpo esile, gibboso e pieno di malanni era spesso oggetto di scherno da parte della gente e motivo di angoscia per lui, che pure resta una delle più belle teste che abbiano mai calpestato il suolo terrestre.
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